venerdì 28 marzo 2008

Hit Parade


Dato che:
- i Village People hanno il diritto d'autore sulla canzone YMCA spudoratamente ignorato dagli autori del hit I AM PD
- i Village People sanno far valere i loro diritti
il video sotto non si può più vedere in quanto gli autori sono stati obbligati a ritirarlo.

A me dispiace solo per il fatto che era una prova di come si fa campagna elettorale oggi...mi rallegro al fatto che attualmente non godo del diritto di voto in Italia!!!

mercoledì 26 marzo 2008

Per non farci mancare niente...

I nostalgici del karaoke possono godere: YMCA in versione italiana .........Il messaggio della bellissima canzone è subliminale ma anche esplicito, fondamentale ma anche superficiale, divertente ma anche serio, uninominale ma anche ....uninominale....ma anche...







Io mi dissocio.
Buona notte a tutti!!!

mercoledì 12 marzo 2008

Chi sa perché


Tante volte mi sono chiesta cosa mi abbia spinto a lasciare il mio paese e a scegliere l'Italia come la mia seconda casa. Una volta non trovavo difficoltà a darmi una risposta: il desiderio di studiare all'estero ed ampliare le mie conoscenze, la possibilità di ricercare nuovi campi di studio, la speranza di trovare un lavoro che mi desse soddisfazioni. Parte di questi desideri hanno avuto un riscontro nella realtà: ho iniziato con molto entusiasmo un dottorato che ha finito per deludermi, ho lavorato per più di tre anni in un dipartimento di politiche comunitarie di Unioncamere nell'ambito della progettazione europea, ho fatto molte amicizie e pensavo di provare la mia strada verso Bruxelles. Ero extracomunitaria (sinceramente questo appellativo non mi ha mai dato fastidio, l'ho preso come un'inquadramento territoriale e non come un “epiteto”), avevo un regolare permesso di soggiorno per il cui rilascio non ho mai fatto più di una mattinata in questura, beneficiavo di prestazioni sanitarie come un cittadino italiano. Diciamo che dal punto di vista della così detta regolarizzazione amministrativa non ho mai avuto problemi come cittadina extracomunitaria.

Dal 1 gennaio 2007 sono diventata orgogliosamente cittadina comunitaria con la speranza che da quella data il soggiorno in Italia sarebbe diventato ancora più facile. E' qua che mi sbagliavo di molto. Purtroppo l'entrata del mio paese nell'Unione Europea ha complicato molto le cose. La normativa italiana che da aprile del 2007 regola il soggiorno dei cittadini comunitari in Italia e che dava voce alla direttiva europea in materia ha suscitato scintillanti dibattiti politici e giuridici. Non voglio adesso giudicare in nessun modo questa normativa, però oggigiorno, moglie comunitaria di un cittadino italiano ho più problemi “amministrativi” che qualche anno fa quando ero una extracomunitaria con un permesso di soggiorno rinnovabile annualmente. Elenco alcune esperienze negative: l'iscrizione anagrafica al comune di Rimini, il rilascio della Carta d'identità, gli uffici del Comune tra quali sembra che il dialogo non esista, l'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale che mi ha dimostrato che lo stesso dialogo non esiste neanche tra l'ASL e il Comune, la difficoltà di trovare un lavoro perché laureata all'estero. Nel 2008, l'aver dovuto affrontare tutti questi problemi assurdi mi ha portato verso una conclusione: l'unica cosa che mi tiene oggi in Italia sono solamente gli affetti personali. Tutto ciò perché in Italia è troppo complicato o non si vogliono mettere le basi di un'amministrazione snella, perché i sistemi informatici non sono usati adeguatamente, perché le leggi sono poco chiare e il cui senso viene ulteriormente complicato con così detti “chiarimenti”, circolari e altre forme di “spiegazione” post legem, perché l'immigrazione rimane purtroppo oggetto solo di battaglie politiche ed elettorali, perché l'ipocrisia la fa da padrone.


lunedì 11 febbraio 2008

Alla ricerca di...Don Matteo





Approfittando della mancanza delle nuvole, sabato abbiamo fatto una gitarella nella bellissima Umbria.
Ecco il nostro tragitto, segnalato perfino ai carabinieri!!! (non perché eravamo ricercati, ma probabilmente perché turismo in quei posti dimenticati non si vede spesso...)
Rimini - Montescudo - Mercatino Conca - Monte Cerignone - Macerata Feltria - Lunano - Sant'Angelo in Vado - Apecchio - Città di Castello - Umbertide - Gubbio - Fano - Rimini.
Bei boschi, verdi prati, stradine biancheggianti...mancavano i caprioli a darci il benvenuto...
Città di Castello è decisamente una bella cittadina medioevale. Purtroppo abbiamo fatto solo una sosta breve, per dare allo stomaco ciò che si deve dare...l'Umbria non ci ha decisamente delusi:

"L'Osteria" di Citta' di Castello (Via Borgo di Sotto, Tel: 075 855 69 95) ci ha decisamente conquistati con pietanze come:
  • Polenta ai porcini e salsiccia
  • Cappellacci ai formaggi conditi con burro, speck e tartufo
Tutto ad un prezzo più che decente...

Ci siamo poi indirizzati verso Gubbio. Da lontano questa città impressiona con la sua architettura. Gubbio si trova su una collina, si può prendere l'ascensore per accedere alla Piazza dei Consoli (dove si trova la famosa caserma dei carabinieri del film con Terrence Hill), Palazzo Ducale, la Cattedrale, ma una passeggiata sulle stradine arrampicanti ti può riservare piacevoli sorprese. Guardata da giù, Gubbio sembra una città di pietra. Però all'interno di queste mura apparentemente fredde si nascondono bellissimi giardini animati da popolazione felina.
Il sole che tramonta abbraccia le altezze di questa città di una luce che riscalda anche una serata a 3°C. E' molto romantico...

Siccome siamo dei buongustai però non era ancora l'ora di cena, a Gubbio ci siamo fatti una bella merenda a base di pane e salame (il ciauscolo).
"La buca del tartufo" di Gubbio (Via XX Settembre, Tel: 075 927 45 47), negozio di prodotti tipici umbri, merita una visita e scommetto che non resisterete!!!

Conclusione: l'Umbria ci ha dato un caloroso benvenuto, anche se non abbiamo incontrato Don Matteo o il maresciallo Cecchini....ma ci torneremo!!!!

mercoledì 30 gennaio 2008

I gelati sono buoni...ma costano milioni


Un mare di persone munite di borse di tutti i tipi, zaini, carrelli della spesa, tumultuoso, affaticato ma contento. Ci sono uomini e donne di tutte le età: giovani appena arrivati in motorino felici di aver saltato qualche lezione a scuola, signore impellicciate molto distinte ed eleganti, bussinessmen che sembrano centralini telefonici con piedi (il cellulare è diventato parte integrante del loro corpo), vecchiette che si trascinano lentamente, bambini che urlano ignorando le sgridate delle mamme, guardie giurate dallo sguardo freddo, qualche poliziotto.
Se vi chiedete cosa accomuna tutta questa gente, ebbene ecco la risposta: oggi la Fiera del Gelato di Rimini sta per chiudere. E allora? direste voi. Beh, tutto quel fiume di gelato esposto da 3 giorni nella fiera dove andrebbe a finire? Nelle borse, zaini, carrelli della spesa di tutta questa gente che si spinge davanti agli espositori per ricevere GRATIS il tanto desiderato gelato. Si direbbe che a Rimini non si è mai visto questa dolce pietanza...ma se è gratis...evviva, quando si tratta di cose gratis la gente impazzisce...
Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare: persone pronte ad affrontare tutto per il tanto desiderato gelato, però ben muniti (sgabello che serve quando le gambe non ti danno più ascolto, carrello della spesa pieno zeppo). Per dirla breve: RIDICOLO!!!
Domanda: perché gli organizzatori della fiera non pensano agli anziani dimenticati nelle case di riposo e regala a loro questi gelati, evitando così l'isteria della folla di amanti delle cose gratis?

martedì 29 gennaio 2008

Tanto di cappello


Sono stata profondamente sorpresa dal fatto che domenica sera, una rete televisiva italiana privata di cui nome non faccio, abbia deciso di non interrompere la trasmissione del film "Schindler's List" con intervalli pubblicitari.
Una prova di profondo rispetto nei confronti di tante vittime della shoah.

martedì 22 gennaio 2008

Ma mi faccia il piacere...


Oggi una nota catena di supermercati, di cui non faccio il nome, ha avviato una promozione rivolta ai possessori della sua card : 30% di sconto su tutti i computer portatili.
Alle ore 9 della mattina davanti alle porte del negozio una folla impazzita. Si distribuiscono i numeri di accesso, la gente si mette in fila ad aspettare il proprio turno. Lascio perdere la lentezza con cui i clienti vengono serviti, i problemi con il pagamento malgrado le casse vuote.
Premesso che:
- lo scopo di una promozione è attirare clienti, incrementare le vendite, svuotare il deposito pieno (di computer quasi obsoleti)
- una persona potrebbe aver bisogno di uno o più computer (sono possessore di un'azienda di consulenza informatica)
- viviamo in un paese dove regna ancora (credo) l'economia del libero mercato
La mia domanda sorge spontanea: come si può fare un'affermazione del tipo COSA VOLETE? NOI VI FACCIAMO UN FAVORE CON QUESTA PROMOZIONE!!!!!! declamata a voce alta da uno dei commessi addetti alla vendita dei portatili.
Avrei voluto chiamare subito il direttore, per capire "chi a chi" fa un favore, ma mi dispiaceva per quei giovani, un direttore vero li avrebbe licenziati subito.
Capiranno mai che senza il pubblico che fa acquisti non riescono a sopravvivere? Che sono i compratori coloro che fanno loro un favore scegliendo una certa catena di supermercati al posto di un'altra? Che viviamo in un mercato concorrenziale? Che le pedine più importanti sono i consumatori?
Purtroppo, come i pedoni nel gioco degli scacchi, i consumatori sembrano aver sempre poca importanza e vengono volentieri sacrificati.
Consumatori di tutto il mondo, unitevi!!!